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Aggiornamento in Medicina
Lo studio SATURN ( Study of Coronary Atheroma by InTravascular Ultrasound: Effect of Rosuvastatin Versus AtorvastatiN ) ha messo a confronto la Rosuvastatina ( Crestor ) 40 mg e l’Atorvastatina ( Lipitor, Torvast ) 80 mg.
Lo studio di fase IIIb, randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, multicentrico, della durata di 104 settimane, ha arruolato 1.385 pazienti con aterosclerosi.
Quasi tutti i pazienti ( 91.8% ) avevano almeno un fattore di rischio, come ipertensione ( 68.2% ), storia familiare di malattia coronarica ( 38.6% ), bassi livelli di colesterolo HDL ( HDL-C ) ( 39.2% ), o abitudine al fumo ( 31.9% ) . Quasi un quarto dei soggetti in studio avevano sofferto in precedenza di un infarto miocardico, e il 21.9% era stato sottoposto a un intervento coronarico percutaneo ( PCI ). Altri trattamenti correnti erano rappresentati da Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) ( 86.4% dei pazienti ), beta-bloccanti ( 72.5% ), Ace inibitori ( 49.1% ), e antagonisti del recettore dell'angiotensina ( 14.4 ).
L’endpoint primario dello studio era la riduzione percentuale del volume della placca ateromatosa ( PAV ), misurata in un segmento dell’arteria coronarica predeterminato e di lunghezza maggiore o uguale a 40 mm.
L’analisi dell’evoluzione delle lesioni aterosclerotiche coronariche, effettuata attraverso ultrasonografia intravascolare ( IVUS ), nei pazienti trattati con Rosuvastatina ha evidenziato una riduzione numericamente superiore del volume dell’ateroma, che non ha, tuttavia, raggiunto la significatività statistica.
Riguardo all’endpoint secondario ( cambiamento dal basale del volume totale dell'ateroma ( TAV ) all'interno dell'arteria coronarica target, la Rosuvastatina ha dimostrato una riduzione statisticamente significativa rispetto all’Atorvastatina.
La tollerabilità della Rosuvastatina è risultata in linea con quella di altri studi. ( Xagena2011 )
Fonte: AstraZeneca, 2011
Cardio2011 Farma2011