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Aggiornamento in Medicina
Il rischio di sanguinamento maggiore o intracranico tra i pazienti con fibrillazione atriale, trattati con Apixaban ( Eliquis ), un inibitore del fattore Xa, è molto simile a quello dei pazienti che assumono Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ).
I pazienti, che hanno assunto Apixaban, hanno presentato una riduzione del 55% del rischio di ictus ischemico o embolia sistemica, inducendo i ricercatori ad anticipare la chiusura dello studio AVERROES ( Apixaban Versus Acetylsalicylic acid to Prevent Strokes in AF Patients Who Have Failed or Are Unsuitable for Vitamin K Antagonist Treatment ), dopo un periodo medio di follow-up di 1.1 anni.
Un totale di 5.599 pazienti affetti da fibrillazione atriale con almeno un altro fattore di rischio per ictus, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 5 mg di Apixaban due volte al giorno oppure 81-324 mg/die di Acido Acetilsalicilico.
Quasi tutti i pazienti erano clinicamente eleggibili per il trattamento con Warfarin ( Coumadin ), ma sono stati considerati non-idonei a ricevere la terapia anticoagulante.
Nel corso del follow-up, 44 pazienti nel gruppo Apixaban hanno sperimentato sanguinamento maggiore ( 1.4% per anno ), contro 39 ( 1.2% per anno ) nel gruppo trattato con Acido Acetilsalicilico.
Questo si è tradotto in un aumento non-significativo del rischio emorragico di 1.13 volte per i pazienti del braccio Apixaban.
Non è stato riscontrato nessun aumento del rischio di ictus emorragico nei pazienti che assumevano Apixaban ( 11 casi di emorragia intracranica nel gruppo Apixaban, rispetto ai 13 casi nel gruppo Acido Acetilsalicilico ).
L’endpoint primario, di ictus o embolia sistemica, si è verificato in 51 pazienti che assumevano Apixaban ( 1.6% per anno ) rispetto a 113 pazienti che assumevano Aspirina ( 3.7% all'anno ), pari a una riduzione significativa del rischio del 55% per il gruppo Apixaban. ( Xagena2011 )
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2011
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