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Stent medicati associati a ridotta rivascolarizzazione del vaso target


Gli stent medicati sono associati a una significativa riduzione della rivascolarizzazione del vaso target rispetto agli stent di metallo nudo.

Anche se non ci sono differenze complessive significative nella mortalità cumulativa, re-infarto, o trombosi dello stent, l'analisi ha rivelato che l'incidenza di reinfarto molto tardivo e la trombosi dello stent sono risultate significativamente aumentate con gli stent a rilascio di farmaco.

Ricercatori dell’Università degli Studi del Piemonte Orientalea Novara, hanno effettuato una meta-analisi dei dati di 11 studi che ha incluso 6.298 pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( procedura PCI ) per infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST ( STEMI ).

Di questi, 3.980 ( 63.2% ) sono stati assegnati in modo casuale a ricevere l'impianto di stent a eluizione di farmaco e 2.318 ( 36.8% ) l'impianto di stent di metallo nudo.

Alla fine del follow-up a lungo termine ( in media 1201 giorni ), l'impianto di stent medicati ha significativamente ridotto l'incidenza di rivascolarizzazione del vaso target rispetto agli stent di metallo nudo ( 12.7 vs 20.1%, p inferiore a 0.001 ), senza alcuna differenza significativa in termini di mortalità, reinfarto, o trombosi dello stent.

Inoltre, i pazienti sottoposti a impianto di stent medicati avevano un rischio inferiore del 43% di rivascolarizzazione del vaso target rispetto a quelli sottoposti a impianto di stent di metallo nudo.

Tuttavia, un’ulteriore analisi, utilizzando un modello di Cox con coefficienti di regressione variabili nel tempo, ha mostrato che l'hazard ratio ( HR ) per il reinfarto e la trombosi dello stent è cambiato nel corso del tempo. Ciò ha suggerito che con un follow-up a lungo termine, i tassi di reinfarto e trombosi dello stent sono aumentati in modo significativo nel gruppo con stent medicato rispetto al gruppo con stent di metallo nudo, con hazard ratio di 2.06 e 2.81, rispettivamente ( p minore di 0.04 per entrambi ).

Nonostante questi risultati preoccupanti, questo studio ha mostrato che i benefici degli stent medicati per infarto STEMI superano i rischi potenziali.

La sostituzione di uno stent medicato con uno stent di metallo nudo in 100 pazienti con infarto STEMI non provoca differenze di mortalità, ma è associato a circa 5 interventi di rivascolarizzazione ripetuta in meno.
Di contro esiste l’eventualità di un reinfarto in fase tardiva, con la possibilità che il rischio vero possa essere significativamente più alto. ( Xagena2012 )

Fonte: Archives of Internal Medicine, 2012



Cardio2012


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