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Aggiornamento in Medicina
I dati del Registro European GHOST-EU hanno mostrato che i pazienti con lesioni coronariche corte e medie sottoposti a impianto di scaffold vascolare bioassorbile presentano esiti simili nel corso di un follow-up mediano di 384 giorni.
I pazienti con lesioni più lunghe hanno, invece, presentato tassi di fallimento della lesione target nettamente superiori ( 14.3% per il gruppo superiore a 60 mm contro il 4.5% per il gruppo di 30-60 mm rispetto al 4.8% per il gruppo inferiore a 30 mm , P = 0.001 ).
La differenza tra i gruppi con lesione di diversa lunghezza era guidata dall’infarto miocardico della lesione bersaglio e dalla rivascolarizzazione della lesione bersaglio.
Le lesioni lunghe sono risultate anche correlate a una più alta incidenza di trombosi, anche se questo risultato non era statisticamente significativo ( 3.8% versus 1.1% contro 2.1%, P = 0.29 ).
Gli operatori hanno inoltre eseguito più post-dilatazione e hanno utilizzato maggiormente l’imaging intravascolare nei casi di lesioni più lunghe.
Una possibile spiegazione per gli esiti meno favorevoli è l'uso di scaffold stretti da 2.5 mm nel gruppo a lunga lesione.
Da questi dati è emerso che l'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) per le lesioni coronariche lunghe rimane una sfida aperta.
Gli scaffold vascolari bioriassorbibili non sembrano fornire la migliore soluzione.
La sottoanalisi di GHOST-EU ha interessato 1.722 lesioni in 1.468 pazienti consecutivi.
I partecipanti sono stati arruolati in 11 Centri europei.
I pazienti con le più lunghe lesioni avevano caratteristiche della lesione più complesse, tra cui occlusioni totali croniche e lesioni di biforcazione.
Il principale vaso bersaglio era l’arteria discendente anteriore sinistra in tutti i gruppi.
Dopo aggiustamento per variabili multiple, ogni aumento di 30 mm di lunghezza totale dello scaffold era in grado di predire in modo indipendente il fallimento della lesione bersaglio a 1 anno ( hazard ratio, HR=1.54, IC 95% 1.04-5.17 ).
Altri predittori includevano: diabete mellito ( HR=1.84, IC 95%, 1.10-3.07 ), sindrome coronarica acuta ( HR=2.22, IC 95%, 1.29-3.81 ), e le lesioni ostiali ( HR=2.32, IC 95%, 1.04-5.17 ). ( Xagena2017 )
Fonte: JACC: Cardiovascular Interventions, 2017
Cardio2017