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Aggiornamento in Medicina
Una meta-analisi, eseguita da ricercatori della Università Federico II di Napoli, che ha valutato l'uso delle statine ( note anche come inibitori di HMG-CoA reduttasi ) nei pazienti anziani senza storia di malattia cardiovascolare, ha indicato una riduzione del rischio di infarto miocardico e di ictus, ma nessun effetto del trattamento sulla mortalità per qualsiasi causa, mortalità cardiovascolare o di nuova insorgenza di tumore.
La meta-analisi ha preso in considerazione i risultati di 8 studi randomizzati e controllati con placebo per una popolazione di 24.674 ( 57.3% uomini; età media 73 anni; periodo osservazionale: 3.5 anni ).
Tutti gli studi hanno messo a confronto gli inibitori dell’HMG-CoA reduttasi con il placebo; sono stati analizzati i dati dei soggetti di 65 anni o oltre senza storia di malattia cardiovascolare.
Due studi hanno focalizzato sulle persone anziane, mentre gli altri sei avevano sottogruppi di persone anziane.
L’infarto miocardico si è verificato nel 2.7 % dei partecipanti assegnati alle statine vs 3.9 % di quelli che avevano ricevuto placebo, per una differenza di rischio pari al 39.4% ( RR=0.606 ).
L’ictus si è verificato nel 2.1% di quelli assegnati alle statine contro il 2.8% di quelli trattati con placebo, per una differenza del rischio pari a 23.8% ( RR=0.762 ).
Tuttavia, l'analisi ha prodotto poca differenza nel rischio di mortalità per qualsiasi causa ( RR=0.941 ), mortalità cardiovascolare ( RR= 0.907 ) o rischio di nuova insorgenza di tumore ( RR=0.989 ) tra i partecipanti assegnati agli inibitori dell’HMG-CoA reduttasi e quelli riceventi il placebo.
L'incidenza di nuova insorgenza di cancro è stata del 5.4 % sia per i pazienti del gruppo statine sia per i pazienti nel gruppo placebo. ( Xagena2013 )
Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2013
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