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La fibrillazione atriale può peggiorare gli esiti di mortalità nei pazienti sottoposti a TAVR


I nuovi dati dello studio PARTNER hanno mostrato che la presenza di fibrillazione atriale alla dimissione ospedaliera dopo la sostituzione valvolare aortica per via transcatetere ( TAVR ) è associata a un aumentato rischio di mortalità.

Sono stati analizzati 1.879 pazienti dello studio PARTNER che erano stati assegnati e sottoposti a sostituzione valvolare con un sistema a palloncino espandibile ( Sapien, Edwards Lifesciences ) e avevano ECG ( elettrocardiogramma ) al basale e alla dimissione.

Nella popolazione esaminata, 1.262 pazienti presentavano ritmo sinusale al basale e alla dimissione, 113 erano in ritmo sinusale al basale e fibrillazione atriale alla dimissione, 470 avevano fibrillazione atriale sia al basale sia alla dimissione.

I soggetti con ritmo sinusale al basale e fibrillazione atriale alla dimissione hanno presentato il più alto tasso di mortalità a 30 giorni al 14.2% versus il 3.6% per coloro che avevano fibrillazione atriale sia al basale sia alla dimissione, e il 2.6% per quelli con ritmo sinusale al basale e alla dimissione ( hazard ratio aggiustato, aHR versus ritmo sinusale al basale e alla dimissione = 3.41; P = 0.0002 ).
E’ stato osservato un andamento simile per la mortalità cardiovascolare; non è stata riscontrata alcuna differenza tra i gruppi in riospedalizzazione, ictus / attacco ischemico transitorio ( TIA ), sanguinamento maggiore o eventi vascolari maggiori.

A 1 anno, il gruppo con ritmo sinusale al basale e fibrillazione atriale alla dimissione ha presentato un tasso di mortalità del 35.7% contro il 29.9% per la fibrillazione atriale al basale e alla dimissione, e il 15.8% per il ritmo sinusale al basale e alla dimissione ( HR aggiustato vs ritmo sinusale al basale e alla dimissione = 2.14; P inferiore a 0.0001; P per trend inferiore a 0.0001 ).
E’ stato riscontrato un andamento simile per la mortalità cardiovascolare e per la riospedalizzazione; non è stata trovata alcuna differenza in ictus / TIA, sanguinamento maggiore o eventi vascolari maggiori.

La presenza di fibrillazione atriale al basale o alla dimissione era un predittore indipendente di mortalità a 1 anno ( aHR per gruppo ritmo sinusale / fibrillazione atriale = 2.14; aHR per il gruppo fibrillazione atriale continua = 1.88; P per entrambi versus gruppo ritmo sinusale continuo, inferiore a 0.0001 ). Tra i pazienti con fibrillazione atriale al momento della dimissione, il tasso di mortalità a 1 anno è risultato più basso nei pazienti con più bassa risposta ventricolare ( inferiore a 90 bpm [ battiti per minuto ] ) ( HR=0.74; P=0.04 ).

Sebbene sia emerso che la fibrillazione atriale è associata a un aumento della mortalità nei pazienti che si sottopongono a sostituzione valvolare aortica per via transcatetere, non è noto se un trattamento efficace per la fibrillazione atriale ( controllo del ritmo o controllo della frequenza ) sia in grado di ridurre questo aumento della mortalità. ( Xagena2016 )

Fonte: Circulation Cardiovascular Interventions, 2016

Cardio2016



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