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La Digossina appare aumentare il rischio di mortalità nei pazienti con fibrillazione atriale


La Digossina trova impiego, anche, nei pazienti con fibrillazione atriale. Un’analisi post-hoc dello studio AFFIRM ha mostrato un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause ( 41% ) tra i pazienti trattati con Digossina.

La Digossina è una molecola appartenente alla classe dei glicosidi digitalici. Il farmaco viene utilizzato per aumentare la forza di contrazione delle fibre miocardiche sia atriali che ventricolari, determinando un effetto inotropo positivo.
La Digossina è anche in grado di esercitare un effetto cronotropo negativo; il farmaco riduce la velocità di conduzione cardiaca in modo particolare a livello del nodo atrioventricolare.

L’impiego della Digossina nel corso degli ultimi anni è ridotto a causa del suo ristretto indice terapeutico e della possibilità di contribuire allo sviluppo di gravi tachiaritmie ventricolari e bradiaritmie.

Le lineeguida raccomandano l’impiego della Digossina come seconda linea nel controllo della frequenza nella fibrillazione atriale, e in monoterapia solo tra i pazienti sedentari.
Nel controllo della frequenza cardiaca, nei pazienti con fibrillazione atriale, i farmaci di prima linea sono rappresentati dai beta-bloccanti e dai calcio antagonisti non-diidropirimidinici ( Diltiazem, Verapamil ).

In Italia, la Digossina è venduta con i marchi Eudigox, Lanitop, e Lanoxin.

E’ stato esaminato l'uso non-randomizzato della Digossina tra i 4.060 pazienti dello studio AFFIRM ( AF Follow-Up Investigation of Rhythm ).
Lo studio AFFIRM era stato disegnato con l’obiettivo di confrontare l’approccio del controllo della frequenza cardiaca con quello del controllo del ritmo tra i pazienti affetti da fibrillazione atriale considerati ad alto rischio di ictus.

Dopo aggiustamento per le caratteristiche cliniche e comorbidità al basale, è stata riscontrata una associazione tra uso della Digossina e aumento del 41% della mortalità per qualsiasi causa ( P inferiore a 0.001 ), del 35% della mortalità cardiovascolare ( P=0.016 ) e del 61% della mortalità da aritmie ( P=0.009 ).

L'effetto della Digossina non è apparso differire in base al sesso, ed è risultato elevato sia tra i pazienti con scompenso cardiaco che senza ( hazard ratio stimati 1.41 [P=0.010 ] e 1.37 [ P=0.019 ], rispettivamente ). ( Xagena2012 )

Fonte: European Heart Journal, 2012


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