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Aggiornamento in Medicina
Il miglioramento della sopravvivenza dei pazienti con infarto miocardico acuto tende a far si che i pazienti siano a maggior rischio di complicanze cerebrovascolari.
I Ricercatori dell’University of Massachusetts negli Stati Uniti, utilizzando i dati del Worcester Heart Attack Study, si sono posti l’obiettivo di determinare l’incidenza di ictus e di mortalità da evento ictale tra i pazienti sopravvissuti ad infarto miocardico acuto.
Dei 9.220 pazienti esaminati, senza storia di ictus, ospedalizzati per infarto miocardico acuto nel periodo 1986-2005, 132 ( 1.4% ) sono andati incontro ad ictus acuto durante il ricovero ospedaliero.
La proporzione di pazienti con infarto miocardico acuto che hanno sviluppato ictus è aumentata negli anni 80 e 90, e si è ridotta leggermente nel periodo successivo.
L’età avanzata, il sesso femminile, un precedente infarto miocardico ed il presentarsi di fibrillazione atriale durante l’ospedalizzazione sono risultati associati ad un maggior rischio di ictus.
L’intervento coronario per cutaneo nel corso dell’ospedalizzazione era associato ad un più basso rischio di ictus.
Rispetto ai pazienti che non hanno sviluppato ictus, quelli che sono incorsi in un evento ictale negli anni 90 avevano una probabilità 3 volte maggiore di morire durante il ricovero ospedaliero ( odds ratio, OR=2.91 ), mentre la probabilità di morire era 5 volte maggiore per i pazienti che hanno avuto un ictus negli anni 2000 ( OR=5.36 ).
Sebbene l’incidenza di ictus, come complicanza di un infarto miocardico acuto, si sia ridotta a partire dal 1999, nessuna diminuzione del rischio di morte durante ospedalizzazione è stata riscontrata nei pazienti che hanno sviluppato un ictus. ( Xagena2008 )
Saczynski JS et al, Arch Intern Med 2008; 168: 2104-2110
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