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Aggiornamento in Medicina
Un ridotto volume dell’atrio sinistro appare associato a un maggiore rischio di mortalità tra i pazienti con embolia polmonare.
Una precedente ricerca aveva suggerito un'associazione tra atrio sinistro di piccole dimensioni e grave embolia polmonare acuta.
Uno studio ha analizzato in modo retrospettivo 756 pazienti sottoposti ad angiografia polmonare realizzata con tomografia computerizzata ( CTPA ) tra il 2007 e il 2010 e che avevano ricevuto diagnosi di embolia polmonare acuta.
L'analisi finale ha riguardato 636 pazienti per i quali erano disponibili i dati di esito completi.
E’ stato riportato un tasso complessivo di mortalità del 13.2% ( n = 84 ) entro 30 giorni dalla diagnosi di embolia polmonare.
I pazienti che presentavano un volume dell'atrio sinistro di 62 ml o inferiore hanno dimostrato un tasso di mortalità significativamente più alto rispetto a quelli con un volume dell'atrio sinistro superiore a 62 mL ( 19.2% vs 8.9%; hazard ratio, HR=2.44 ).
I pazienti che avevano un volume dell'atrio sinistro di 67 ml o inferiore hanno dimostrato un tasso di mortalità significativamente più alto rispetto a quelli con un volume dell'atrio sinistro superiore a 67 mL ( 16.4% vs 8.3%; HR = 1.8 ).
I pazienti con un rapporto di volume tra l’atrio destro e l’atrio sinistro superiore a 1.2 hanno mostrato un rischio di mortalità più elevato rispetto a quelli con un rapporto di 1.2 o inferiore ( 17% vs 9.4%; HR = 2.1 ).
Dallo studio è emerso che un ridotto volume dell'atrio sinistro è associato a una maggiore mortalità a 30 giorni o meno, e che questo è il più forte predittore di mortalità nei pazienti con embolia polmonare acuta.
Di conseguenza, la presenza di un volume dell’atrio sinistro minore o uguale a 62 ml durante la diagnosi di embolia polmonare mediante angiografia polmonare realizzata con tomografia computerizzata può rappresentare un potenziale segno radiofisiologico precoce di prognosi sfavorevole. ( Xagena2015 )
Fonte: Chest, 2015
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