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Gli steroidi aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e mortalità nei pazienti con malattia di Cushing


La malattia di Cushing è associata ad un aumentato rischio di mortalità.
In un recente studio si è rilevato che, anche dopo il successo del trattamento, i pazienti esposti a quantità eccessive di cortisolo hanno un rischio maggiore di morire o di sviluppare malattie cardiovascolari.

Sulla base della loro risposta al trattamento iniziale, 346 pazienti con sindrome di Cushing ( età media, 39.9 anni ) sono stati associati a uno dei tre esiti: remissione immediata, remissione tardiva, malattia persistente.
La loro esposizione ai glucocorticoidi in eccesso è stata di 40 mesi, e la durata media dello studio di follow-up è stata di 6.3 anni.

La durata dell’esposizione ai glucocorticoidi tendeva ad elevare il rischio di mortalità ( P=0.038 ), così come una età più avanzata alla diagnosi ( P=0.0001 ) e la concentrazione preoperatoria di ormone adrenocorticotropo ( P=0.007 ).

È stato segnalato che la depressione ha aumentato il rischio di mortalità ( P minore di 0.01 ) tra i pazienti con remissione.

Gli uomini ( n=81 ) avevano un maggiore rischio di malattie cardiovascolari rispetto alle donne ( n=265 ) e ai soggetti con diabete mellito e depressione ( P minore di 0.05 ).

Sebbene i farmaci a base di steroidi siano utili per il trattamento di pazienti con una varietà di condizioni, i dati indicano che gli operatori sanitari devono essere consapevoli che i pazienti più anziani o quelli che assumono farmaci steroidei per lunghi periodi potrebbero affrontare un rischio più elevato. ( Xagena2013 )

Fonte: Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, 2013

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