Cardiologia Highlights
Aggiornamento in Medicina
I risultati del follow-up dello studio PASSION hanno mostrato che i tassi di eventi cardiaci avversi maggiori ( MACE ) nel lungo periodo sono simili quando l’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) è eseguito con stent a eluizione di Paclitaxel ( Taxus ) o con stent di metallo nudo .
I risultati iniziali dello studio PASSION ( Paclitaxel-Eluting Versus Conventional Stent in Myocardial Infarction with ST-segment Elevation ) non avevano mostrato alcuna differenza significativa nel tasso a 1 anno post-PCI riguardo a MACE, tra gli stent a rilascio di Paclitaxel e gli stent di metallo nudo.
MACE è stato definito come un composito di mortalità cardiaca, recidiva di infarto miocardico, o rivascolarizzazione della lesione bersaglio.
Lo studio di follow-up ha coinvolto 619 pazienti con infarto STEMI ( infarto miocardico con sopraslivellamento ST ), assegnati in modo casuale a intervento coronarico percutaneo con stent medicato con Paclitaxel ( n=310 ) o con stent di metallo nudo ( n=309 ).
Nell’arco di 5 anni, gli eventi avversi cardiaci maggiori si sono verificati con un tasso del 18.6% contro il 21.8%, rispettivamente, tra i pazienti con stent medicato e stent di metallo nudo.
La differenza del 18% non è, tuttavia, risultata statisticamente significativa.
Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nel tasso globale a 5 anni di trombosi dello stent, definita o probabile, tra i pazienti nel gruppo stent a rilascio di Paclitaxel rispetto a quelli nel gruppo stent di metallo nudo ( rispettivamente, 4.2% vs 3.4% ).
La trombosi dello stent molto tardiva ( oltre 1 anno dall’intervento PCI ) è risultata più frequente con l'uso di stent a rilascio di farmaco ( 3.5% ) rispetto a quello con stent di metallo nudo ( 1.1% ).
Dallo studio è emerso che il più alto rischio di trombosi dello stent molto tardivo con lo stent medicato con Paclitaxel ripropone la questione dei vantaggi degli stent a rilascio di farmaco rispetto a quelli non-medicati. ( Xagena2011 )
Fonte: Journal of the American College of Cardiology: Cardiovascular Interventions, 2011
Cardio2011