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Aggiornamento in Medicina
La prevalenza di disfunzione neurocognitiva postoperatoria nei pazienti sottoposti ad ablazione per fibrillazione atriale varia tra il 13% e il 20%.
Ricercatori in Australia hanno confrontato i pazienti sottoposti ad ablazione della fibrillazione atriale ( n=120 ) con un gruppo di pazienti con fibrillazione atriale in lista di attesa per l'ablazione con radiofrequenza ( n=30 ) ( gruppo controllo ).
Dei 120 pazienti che hanno subito ablazione, 60 soffrivano di fibrillazione atriale parossistica, 30 di fibrillazione atriale persistente e 30 avevano tachicardia sopraventricolare.
I punteggi CHADS2 erano comparabili tra i gruppi.
La funzione cognitiva è stata valutata utilizzando otto test neuropsicologici, somministrati al basale e a 2 e a 90 giorni dopo la procedura ablativa.
A 2 giorni dopo l'ablazione, il 28% dei pazienti con fibrillazione atriale parossistica, il 27% con fibrillazione atriale persistente e il 13% con tachicardia sopraventricolare sono andati incontro a disfunzione cognitiva postoperatoria contro lo 0% dei pazienti nel gruppo controllo ( P=0.007 ).
A 90 giorni dopo la procedura, la prevalenza di disfunzione cognitiva postoperatoria è stata del 13% nei pazienti con fibrillazione atriale parossistica, 20% nei pazienti con fibrillazione atriale persistente e 3% in quelli con tachicardia sopraventricolare contro lo 0% nel gruppo di controllo ( P=0.03 ).
E’emerso che il 24% dei 120 pazienti sottoposti ad ablazione della fibrillazione atriale ha presentato disfunzione cognitiva postoperatoria 2 giorni dopo la procedura, e il 13% a 90 giorni dopo la procedura ( P=0.029 ).
L’analisi univariata ha indicato una associazione tra l'aumento del tempo di accesso all’atrio sinistro e la disfunzione cognitiva postoperatoria a 2 giorni ( P=0.04 ) e a 90 giorni ( P=0.03 ) dopo la procedura.
La popolazione dei pazienti esaminata presentava una predominanza di punteggi CHADS2 di 0-1. ( Xagena2013 )
Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2013
Cardio2013