Cardiologia Highlights
Aggiornamento in Medicina
E' stato elaborato uno studio di coorte retrospettivo sulla popolazione per esaminare l’associazione descritta tra l'uso di inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina ( Ace inibitori ) durante il primo trimestre e il rischio di malformazioni del neonato.
Come misura di esito principale sono state valutate le malformazioni congenite nei nati vivi.
La prevalenza dell'uso di Ace-inibitori solo nel primo trimestre è stata di 0.9/1000, e per l'uso di altri farmaci antipertensivi di 2.4/1000.
Dopo aggiustamento per età materna, etnia, parità e obesità, l'uso di Ace inibitori solamente durante il primo trimestre è sembrato essere associato ad aumentato rischio di difetti cardiaci congeniti nella prole rispetto ai controlli normali ( quelli senza ipertensione, né uso di antipertensivi durante la gravidanza ) ( casi: 3.9% versus 1.6%, odds ratio, OR=1.54 ).
Un'associazione simile è stata osservata per l'uso di altri antipertensivi ( casi di difetti cardiaci congeniti: 2.6%, OR=1.52 ).
Tuttavia, rispetto ai controlli con ipertensione ( quelli con una diagnosi di ipertensione ma senza uso di antipertensivi ) ( casi di difetti cardiaci congeniti: 2.4% ), né l'uso di Ace inibitori e neppure di altri antipertensivi nel primo trimestre è stato associato a un aumentato rischio di difetti cardiaci congeniti ( OR=1.14 e OR=1.12, rispettivamente ).
In conclusione, l'uso materno di Ace inibitori nel primo trimestre presenta un profilo di rischio simile all'uso di altri antipertensivi in materia di malformazioni nei figli nati vivi.
L'apparente aumento del rischio di malformazioni associate all'uso di Ace inibitori ( antipertensivi e altri ) nel primo trimestre è probabilmente dovuto all'ipertensione sottostante piuttosto che ai farmaci. ( Xagena2011 )
Li DK et al, Br Med J 2011; 343: d5931
Gyne2011 Cardio2011 Farma2011 Pedia2011