Aggiornamenti in Aritmologia
Prevenzione e  Terapia dello Scompenso Cardiaco
Xagena Mappa
Xagena Newsletter

Dabigatran etexilato e rischio di eventi ischemici e infarto del miocardio


Due studi hanno rilanciato la questione del rischio di infarto miocardico con il trattamento anticoagulante con Dabigatran etexilato ( Pradaxa ).

In uno studio, pubblicato su Circulation, i ricercatori dello studio RE-LY hanno analizzato i dati riguardanti qualsiasi tipo di evento ischemico, in particolare nel sottogruppo di pazienti che presentavano cardiopatia ischemica, e hanno trovato risultati rassicuranti per Dabigatran.

In un altro studio, pubblicato su Archives of Internal Medicine, una meta-analisi di 7 studi ha evidenziato un segnale di infarto miocardico con l’anticoagulante.

Nello studio RE-LY ci sono stati 80 eventi infartuali tra i 5.983 pazienti trattati con Dabigatran 110 mg, 79 eventi tra i 6.059 pazienti nel gruppo Dabigatran 150 mg, e 63 eventi tra i 5.998 pazienti nel gruppo Warfarin.
I ricercatori hanno esaminato il periodo di tempo durante il quale gli eventi ischemici si sono verificati, e hanno scoperto che un terzo degli eventi si è presentato dopo che la somministrazione del farmaco era stata interrotta.
Sulla possibile ragione per l'aumento numerico di infarti del miocardio nel gruppo Dabigatran, i ricercatori hanno ipotizzato che questo potrebbe essere dovuto al fatto che il Warfarin sarebbe più efficace di Dabigatran nel prevenire l’infarto miocardico.

La meta-analisi ha, invece, preso in esame i dati aggregati di 7 studi su Dabigatran: studi RE-LY e PETRO versus Warfarin in pazienti con fibrillazione atriale; tre studi di profilassi a breve termine della trombosi venosa profonda con Enoxaparina ( Clexane ) come controllo, uno studio nel tromboembolismo venoso acuto con Warfarin come controllo, e uno studio nella sindrome coronarica acuta versus placebo.
I risultati hanno mostrato che Dabigatran etexilato era significativamente associato a un più alto rischio di infarto miocardico o di sindrome coronarica acuta, rispetto ai farmaci impiegati nel gruppo controllo.

In un editoriale che ha accompagnato la meta-analisi, Jeremy Jacobs e Jochanan Stessman ( Hadassah-Hebrew University Medical Center, Gerusalemme, Israele ) hanno consigliato prudenza con l’impiego di Dabigatran, specialmente nei pazienti con cardiopatia ischemica attiva.
Dati di alta qualità da studi clinici potranno chiarire l’effetto del Dabigatran etexilato sul rischio di infarto miocardico. ( Xagena2012 )

Fonte: TheHeart.org, 2012


Cardio2012 Farma2012


Indietro