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Aggiornamento in Medicina
Una potenziale associazione tra l'uso di bloccanti del recettore dell'angiotensina ( ARB; sartano ) e gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina ( ACE ) e il rischio di malattia da coronavirus 2019 ( COVID-19 ) non è stata ben studiata.
È stato condotto uno studio caso-controllo basato sulla popolazione nella regione Lombardia in Italia.
In totale 6.272 pazienti in cui l'infezione con grave sindrome respiratoria acuta da coronavirus 2 ( SARS-CoV-2 ) è stata confermata tra il 21 febbraio e l'11 marzo 2020, sono stati abbinati a 30.759 beneficiari del Servizio sanitario regionale ( controlli ) in base a sesso, età e comune di residenza.
Le informazioni sull'uso dei farmaci selezionati e sui profili clinici dei pazienti sono state ottenute da database regionali sull'uso dell'assistenza sanitaria.
Tra i pazienti e i controlli, l'età media era di 68 anni e il 37% erano donne.
L'uso di ACE-inibitori e sartani era più comune tra i pazienti caso che tra i controlli, così come l'uso di altri farmaci antipertensivi e non antipertensivi, e i pazienti caso hanno mostrato un profilo clinico peggiore.
L'uso di sartani o ACE inibitori non ha mostrato alcuna associazione con COVID-19 tra i pazienti complessivamente ( odds ratio aggiustato, aOR=0.95 per i sartani e 0.96 per gli ACE-inibitori ) o tra i pazienti che hanno avuto un decorso grave o fatale della malattia ( aOR=0.83 per sartani e 0.91 per gli ACE-inibitori ) e non è stata trovata alcuna associazione tra queste variabili in base al sesso.
In questo ampio studio basato sulla popolazione, l'uso di ACE-inibitori e di bloccanti il recettore dell'angiotensina è stato più frequente tra i pazienti con COVID-19 che tra i controlli a causa della maggiore prevalenza di malattie cardiovascolari.
Tuttavia, non vi sono prove che gli ACE-inibitori o i bloccanti il recettore dell'angiotensina influenzino il rischio di COVID-19. ( Xagena2020 )
Mancia G et al, N Engl J Med 2020; 382: 2431-2440
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