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Arresto cardiaco extraospedaliero: nessun vantaggio dal trattamento con il solo Tenecteplase


Il 70% circa delle persone con arresto cardiaco avvenuto fuori da una struttura ospedaliera hanno un sottostante infarto del miocardio o un embolia polmonare. Dunque la trombolisi durante la rianimazione cardiopolmonare potrebbe migliorare la sopravvivenza.

In uno studio multicentrico in doppio cieco, i pazienti adulti con arresto cardiaco avvenuto al di fuori di una struttura ospedaliera sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere il farmaco trombolitico Tenecteplase ( Metalyse ) oppure placebo durante la rianimazione cardiopolmonare.

Non è stata impiegata come terapia aggiuntiva Eparina o Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ).

L’endpoint primario era la sopravvivenza a 30 giorni; gli endpoint secondari il ricovero in ospedale, il ripristino della circolazione spontanea, la sopravvivenza a 24 ore, la sopravvivenza alla dimissione ospedaliera e esiti di tipo neurologico.

Dopo la revisione in cieco dei dati relativi ai primi 443 pazienti, si è ritenuto necessario interrompere l’arruolamento dei pazienti asistolici a causa della bassa sopravvivenza e il protocollo è stato modificato.
In seguito lo studio è stato interrotto prematuramente per inutilità dopo l’arruolamento di un totale di 1050 pazienti.

Tenecteplase è stato somministrato a 525 pazienti e il placebo ad altri 525.

Non è stata osservata alcuna differenza significativa tra Tenecteplase e placebo per quanto riguarda l’endpoint primario della sopravvivenza a 30 giorni ( 14.7% vs. 17.0% ) o negli endpoint secondari di ricovero in ospedale ( 53.5% vs. 55.0% ), ripristino della circolazione spontanea ( 55.0% vs. 54.6% ), sopravvivenza a 24 ore ( 30.6% vs. 33.3% ), sopravvivenza dopo la dimissione dall’ospedale ( 15.1% vs. 17.5% ) o esiti di tipo neurologico ( P=0.69 ).

Nel gruppo Tenecteplase si sono verificate più emorragie intracraniche.

In conclusione, quando Tenecteplase è utilizzato senza una terapia antitrombotica aggiuntiva durante il la terapia per arresto cardiaco avvenuto all’esterno di una struttura ospedaliera, non si osservano miglioramenti negli esiti rispetto all’uso del placebo. ( Xagena2008 )

Bottiger BW et al, N Engl J Med 2008; 359:2651-2662


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