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Aggiornamento in Medicina
Una bassa pressione diastolica è associata a danno miocardico subclinico e a eventi di malattia coronarica, in particolare tra gli adulti con pressione sistolica di almeno 120 mm Hg.
Queste sono le conclusioni dell’analisi dei dati di 11.565 partecipanti adulti allo studio ARIC ( età media, 57 anni; 57% donne, 25% razza nera ).
Utilizzando la troponina T cardiaca ad alta sensibilità ( hs-cTnT ), è stata studiata l'associazione tra pressione diastolica e danno miocardico, malattia coronarica, ictus o morte nell’arco di 21 anni.
E’ stato osservato che, rispetto ai pazienti che avevano pressione diastolica compresa tra 80 e 89 mm Hg al basale, l'odds ratio ( OR ) aggiustato di avere hs-cTnT di almeno 14 ng/L a quella visita era pari a 2.2 in quelli con pressione diastolica inferiore a 60 mm Hg, e a 1.5 in quelli con pressione diastolica compresa tra 60 e 69 mm Hg.
Inoltre, è stato riscontrato che un basso valore di diastolica al basale era indipendentemente correlato a danno miocardico progressivo secondo la variazione annua stimata in hs-cTnT nell’arco di 6 anni.
Rispetto a un pressione diastolica da 80 a 89 mmHg, la pressione diastolica inferiore a 60 mmHg era associata a malattia coronrica incidente ( hazard ratio, HR=1.49; IC 95%, 1.2-1.85 ) e a mortalità ( HR=1.32; IC 95%, 1.13-1.55 ), ma non a ictus ( HR=1.13; IC 95%, 0.79-1.61 ).
Il rapporto tra pressione diastolica e malattia coronarica incidente era più forte nei soggetti con iniziali valori di hs-cTnT di almeno 14 ng/L ( P per l'interazione inferiore a 0.001 ).
La relazione di bassa pressione diastolica, alti valori di hs-cTnT e malattia coronarica incidente è stata maggiormente riscontrata nelle persone con pressione sistolica al basale di almeno 120 mm Hg. ( Xagena2016 )
Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2016
Cardio2016