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Aggiornamento in Medicina
L'infarto miocardico silente è associato a un aumentato rischio a lungo termine di insufficienza cardiaca.
Sebbene l'infarto miocardico silente rappresenti circa la metà del numero totale di infarti miocardici, il rischio di insufficienza cardiaca tra i pazienti con infarto miocardico silente non è ben definito.
Uno studio ha esaminato la correlazione tra infarto miocardico silente e infarto del miocardio clinicamente manifestato, e l'insufficienza cardiaca in una analisi che ha riguardato 9243 partecipanti allo studio ARIC ( Atherosclerosis Risk in Communities ).
I soggetti presi in esame non presentavano malattie cardiovascolari al basale ( prima visita ARIC nel periodo 1987-1989 ).
I ricercatori hanno scoperto che 305 infarti silenti e 331 infarti manifesti si erano verificati tra le visite ARIC 1 e 4 ( 1996-1998 ).
Un totale di 976 eventi di insufficienza cardiaca si sono verificati dopo la visita ARIC 4 e durante un follow-up mediano di 13 anni.
Rispetto a quelli senza infarto miocardico, i partecipanti con infarto miocardico manifesto e silente presentavano un aumento dell'incidenza di insufficienza cardiaca ( tassi di incidenza per 1000 persone-anno, pari, rispettivamente, a 7.8, 30.4, e 16.2 ).
Sia l'infarto silente sia l'infarto manifesto erano correlati a un aumento del rischio di insufficienza cardiaca rispetto a nessun infarto miocardico in un modello aggiustato per fattori demografici e di rischio di scompenso cardiaco ( hazard ratio, HR=1.35 e HR=2.85, rispettivamente ).
Il rischio di insufficienza cardiaca associato a infarto miocardico silente è risultato più forte nei soggetti più giovani rispetto alle persone di età mediana ( 53 anni ) ( HR: 1.66, IC 95%: da 1.00 a 2.75 versus HR: 1.19, IC 95%: da 0.85 a 1.66 ,rispettivamente; p inferiore a 0.001 ).
E' necessaria ulteriore ricerca per esaminare il rapporto costo-efficacia dello screening per infarto miocardico silente come parte della valutazione del rischio di insufficienza cardiaca e per identificare terapie preventive per migliorare il rischio di insufficienza cardiaca tra i pazienti con infarto miocardico silente. ( Xagena2018 )
Fonte: Journal of the American College of Cardiology, 2018
Cardio2018