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Aggiornamento in Medicina
In una analisi di 11 studi clinici randomizzati, il tasso di ictus a 5 anni è risultato significativamente più basso dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) rispetto a bypass aorto-coronarico ( CABG ); la riduzione dell'ictus è stata determinata principalmente da un minor numero di ictus nei 30 giorni successivi alla procedura.
Tuttavia, il rischio di ictus è risultato simile nel periodo compreso tra 31 giorni e 5 anni.
L'analisi dei dati aggregati degli studi clinici che hanno confrontato CABG rispetto a PCI con stent ha riguardato gli studi ARTS, BEST, ERACI II, EXCEL, FREEDOM, MASS II, NOBLE, PRE-COMBAT, SoS, SYNTAX e VA CARDS.
Un totale di 5.753 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a sottoporsi a PCI e 5.765 a CABG.
Il follow-up medio in tutti gli studi è stato pari a 3.8 anni, durante i quali sono stati segnalati 293 casi di ictus.
I tassi di ictus sono stati i seguenti: 0.4% dopo PCI versus 1.1% dopo CABG a 30 giorni ( hazard ratio, HR = 0.33; IC 95%, 0.2-0.53 ); 2.2% dopo PCI vs 2.1% dopo CABG da 31 giorni a 5 anni ( HR = 1.05, IC 95%, 0.8-1.38 ); e 2.6% dopo PCI e 3.2% dopo CABG al follow-up a 5 anni ( HR=0.77; IC 95%, 0.61-0.97 ).
La mortalità a 5 anni è risultata più alta tra i pazienti che presentavano un ictus entro 30 giorni dalla procedura, rispetto a quelli senza ictus: 45.7% vs 11.1% dopo PCI ( P inferiore a 0.001 ) e 41.5% vs 8.9% dopo CABG ( P inferiore a 0.001 ).
Non sono state riportate associazioni significative tra ictus a 5 anni e trattamento, caratteristiche cliniche di base o variabili angiografiche al basale, ad eccezione dei pazienti con diabete mellito, nei quali il tasso di ictus a 5 anni è risultato più alto rispetto ai pazienti senza diabete. ( Xagena2018 )
Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2018
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